E la lotta di classe si sposta tra i banchi – Repubblica.it

…e l’hanno vinta i ricchi

“Per decenni le aule sono state il luogo di incontro e di avvicinamento tra ceti diversi. Oggi le cose sono cambiate radicalmente: sotto il velo della “meritocrazia” il nostro Paese è tornato ad essere classista in modo feroce”

Questo articolo è datato (2011) ma ancor più penosamente attuale oggi. La scuola vista come semplice fabbrica di forza lavoro, senza quasi più nessun ruolo di ascensore sociale. Non era facile nemmeno prima, al di là della retorica, ma rispetto ad oggi qualcuno, anzi più di uno, riusciva ad emergere. Oggi i “bravi” (con una correlazione vicina a 1 con i “ricchi”) vanno su un binario, nel privato ed all’estero. Gli altri, su una specie di binario morto, una scuola sempre più impoverita che valuta severamente, quando lo fa, ma non in grado di portare avanti tutti. Oppure manda avanti senza formare.

Ma come stupirci se da tante parti si invocano modelli, come quello USA, che proprio a questa situazione sono giunti tanti anni fa? Non a caso tale modello è criticato in quei paesi nel momento in cui da noi lo si esalta.

 

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